Accordi prematrimoniali a Roma? Ebbene sì, potrebbero arrivare anche In Italia, rivoluzionando il nostro diritto di famiglia. Il Governo vorrebbe introdurli con un disegno di legge delega, che andrebbe a colmare una lacuna del nostro ordinamento. Tutt’oggi, infatti, i contratti prematrimoniali sono reputati nulli.
Eppure nei Paesi di cultura anglosassone (Inghilterra, Australia, Stati Uniti), i cosiddetti “prenuptial agreements” rappresentano una pratica oramai diffusa e sono adottati per regolare gli aspetti patrimoniali e non del rapporto di coppia e della sua eventuale fine. I contratti patrimoniali sono una realtà consolidata anche in alcuni Paesi Europei, come la Germania, la Spagna e con alcune limitazioni sono ammissibili anche in Svizzera. In Francia gli accordi prematrimoniali non sono validi, tuttavia il codice civile dà ampio spazio all’autonomia privata nell’ambito delle convenzioni stipulate durante il matrimonio.
Contratti prematrimoniali a Roma, cosa sono
Gli accordi prematrimoniali consentono ai futuri sposi di poter firmare un contratto nel quale si accordano sulle conseguenze di un’eventuale fine del rapporto (separazione o divorzio). In questo modo i rapporti personali e gli aspetti patrimoniali possono essere gestiti da entrambe le parti in via consensuale, per evitare che la negoziazione avvenga quando il rapporto è già entrato in crisi.
I contratti prematrimoniali sono stipulati prima della celebrazione del matrimonio sotto forma di atto pubblico redatto da un notaio e alla presenza di due testimoni e non incidono sui diritti e sugli obblighi inderogabili che derivano dal matrimonio, né sullo status coniugale. Hanno lo scopo di disciplinare l’entità e la modalità concrete per la realizzazione dei diritti e dei doveri negoziabili tra i coniugi.
Contratti prematrimoniali a Roma, cosa dice la bozza di legge delega
All’articolo 20 lett. b della bozza si legge che il Governo, qualora il testo venga approvato, sarà delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per la revisione e integrazione del Codice civile al fine di «consentire la stipulazione tra i nubendi, tra i coniugi, tra le parti di una programmata o attuata unione civile, di accordi, in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata, aventi efficacia obbligatoria, intesi a regolare tra loro, nel rispetto delle norme imperative, dei diritti fondamentali della persona umana, dell’ordine pubblico e del buon costume, i rapporti personali e quelli patrimoniali e i criteri per l’educazione dei figli».
Così, ricorda il blogger Giovanni De Pierro, La proposta di rendere possibile anche nel nostro Paese la stipulazione dei contratti prematrimoniali non vuole riproporre fedelmente il modello anglosassone. Il contenuto dell’accordo, infatti, si limiterà a stabilire cosa spetta rispettivamente a marito e moglie dei beni e degli arredi acquistati; l’entità dell’assegno di mantenimento, l’assegnazione della casa coniugale, la convivenza con i figli e l’educazione degli stessi. L’unico vincolo previsto riguarda il rispetto delle norme imperative, dei diritti fondamentali della persona, l’ordine pubblico e il buon costume.
Contratti prematrimoniali a Roma, quali sono i vantaggi
L’obiettivo dei patti prematrimoniali non è quello di demolire l’istituto del matrimonio, ma di garantire una gestione migliore della fine del rapporto, sia in caso di separazione sia di divorzio. La crisi di una relazione, infatti, porta spesso con sé recriminazioni e rivendicazioni che rendono difficoltoso il raggiungimento di un accordo che soddisfi le esigenze di entrambe le parti. L’hanno capito bene quegli italiani (tanti) che si sono espressi favorevolmente alla loro introduzione.